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Come cambieranno le nostre abitudini??

In questi giorni di quarantena si parla molto di come cambieranno le nostre abitudini, le nostre esigenze e di come la casa dovrebbe  essere, ad esempio, come scrivono Fuksas e l’architetto Laura Andreini al Presidente Mattarella: un rifugio accogliente e connesso, un posto sano  adatto ad ospitarci se ci ammaliamo o se veniamo attaccati da viruse, ancora, scrivono che il futuro andrà ripensato e  le nostre case dovranno essere più sicure ed anche più accoglienti. Il design biofilico può essere un risposta valida alle nuove esigenze.

Mai come in questo tempo di crisi sanitaria, di impotenza, la casa è diventata il rifugio sicuro, un luogo che ci protegge e tutela. Non più solo pied-à-terre da vivere nelle ore notturne dopo la giornata trascorsa nei luoghi di lavoro o di studio, ma un luogo dove passare tutto il nostro tempo e dove vivere la quotidianità. Una casa dove dovremmo ritrovare il benessere fisico e mentale, ma che, ci siamo accorti in questa convivenza forzata, manca di alcuni elementi importanti per il nostro benessere: un terrazzo, un giardino, la vista sul verde o sull’orizzonte, l’insonorizzazione, uno spazio meglio organizzato, un luogo multifunzionale per le nostre attività ludiche,  un rifugio,  la connettività, uno spazio per il lavoro, ecc.

L’edilizia e la natura che rapporto hanno?

Hai mai passeggiato in riva la mare, in mezzo ai boschi o corso tra la neve? Che sensazioni provavi? Eri felice, rilassato, in pace. Ti sei mai sentito a tuo agio guardando l’oceano o un tramonto in riva al lago? Se la tua risposta è “si”, non ti sembra tragico che gli incredibili benefici che riceviamo quando siamo immersi nella natura si perdano negli spazi in cui trascorriamo così tanto tempo? Gli studi, scientifici, suggeriscono che trascorriamo il 93% della nostra vita in ambienti chiusi, che non aiutano il nostro umore, i nostri pensieri, la nostra salute, la nostra felicità e tutto ciò è dovuto  ad uno stile di vita malsano. Man mano che aumenta l’urbanizzazione, le persone trascorrono sempre più tempo al chiuso riducendo al minimo la loro interazione quotidiana di qualità con la natura e questo sta creando danni psicologici e fisiologici a molti individui: insonnia, gastriti, difficoltà cognitive, sbalzi d’umore, attacchi di panico, ecc., sono i più lievi e comuni.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute non come l’assenza di malattia, ma come uno stato di completo di benessere fisico mentale e sociale”. In questi ultimi anni abbiamo sentito nominare  spesso i  termini  “sostenibilità ambientale”, “bioedilizia”, “green building”; non c’è nulla di sbagliato negli strumenti che fanno ottenere agli edifici  alte prestazioni energetiche e un minor impatto ambientale, ma manca ancora una progettazione integrata che consideri non solo gli aspetti tecnici degli edifici, ma anche le necessità degli ospitati, pertanto è auspicabile  una comprensione più profonda della natura  che è più di un mero piacere visivo.

Hai mai sentito parlare di biofilia?

Di recente, una rivoluzione silenziosa ha iniziato a cambiare il modo in cui le persone pensano ai loro spazi, sia a casa che al lavoro. Le necessità post  covid-19 accentueranno queste necessità di cambiamento, questa presa di coscienza.

Nei primi anni ‘80 il biologo Edward O. Wilson, delineando  la sua filosofia di biophilia come  i legami che gli esseri umani cercano con gli altri organismi viventi, introdusse Il termine “design biofilo”.  Il termine “biofilia” letteralmente significa “passione per la vita, in senso lato “amore per la vita” ed è stato usato per la prima volta dallo psicologo tedesco Erich Fromm nel 1964 riferendosi alla tendenza psicologica degli esseri umani ad essere attratti da tutto ciò che è vivo e vitale.

… e di design biofilico?

Il design biofilico è un insieme di sistemi che mirano a migliorare la nostra connessione con la natura per migliorare la qualità della nostra vita. Questo implica che nella progettazione di un edificio, degli interni di una casa, di un ristorante, ecc.,  si utilizzino gli elementi sensoriali caratteristici della natura, riproducendone i materiali, i colori, le trame e persino l’uso di tecnologie che evochino sensazioni di natura perché le case devono avere spazi che ci stimolino, rilassino,  rigenerino  oltre che  proteggerci.

Attenzione, il design biofilico non si limita ad aggiungere del verde agli spazi interni, è un ethos dell’architettura, non solo una disciplina estetica, è un modo per migliorare il benessere mentale e fisico delle persone. Molti studi scientifici indicano che essere più vicini alla natura è un beneficio per la salute.

Grandi aziende come Google,  Esty, Herman Miller, hanno sperimentato come l’introduzione di una progettazione biofila  negli ambienti di lavoro abbia aiutato i dipendenti a concentrarsi meglio, ad essere più creativi e produttivi. Tutti noi stiamo meglio quando abbiamo “più natura” nelle nostre vite. La progettazione biofila ha come obbiettivo la comprensione nel capire come migliorare l’esperienza umana della casa, degli ospedali, degli uffici, ecc., andando a lavorare sulla luce naturale e artificiale, le viste, la decorazione, il valore psicologico di certi elementi, la prospettiva, il rifugio, l’esperienza multisensoriale, il benessere acustico, termico, visivo, per ottenere il benessere dell’individuo.

Gli interventi attuabili attraverso una progettazione biofilica ha numerosi benefici positivi sulle persone: la riduzione dello stress, il miglioramento del funzionamento emotivo,  delle prestazioni cognitive,  l’impegno sociale.

Un progetto biofilico non deve contenere necessariamente tutti gli elementi per avere successo, deve semplicemente creare un equilibrio tra elementi naturali ed elementi artificiali/creati dall’uomo, ed individuare quei  componenti che hanno più efficacia in relazione al contesto, che, oltre al clima e al paesaggio, include lo scopo dell’edificio, l’organizzazione, i bisogni e,  soprattutto, le caratteristiche e le esigenze degli occupanti

Fatti ispirare dalla natura

Il design biofilico è un approccio strategico, non necessariamente costoso, per inserire gli aspetti benefici della natura nella tua casa. Anche se non sei un architetto esperto di biophilia, puoi, comunque, includere aspetti del design biofilico all’interno della tua casa per apprezzare la natura. Promuovere una connessione con la natura all’interno e all’esterno della tua casa per riconoscere l’importanza della natura nella tua vita quotidiana.